Messaggioda Stefano_A » mer mar 14, 2007 4:06 pm
capisco perfettamente quello che intendi...fatto sta che in erpetocultura (ma non solo) è sempre più (giustamente) diffusa la sensibilità verso una tendenza a non ibridare (snaturando) ssp., popolazioni/località di animali diversi tra loro, specie se a vasta distribuzione geografica e quindi più soggetti (probabilmente) ad una revisione tassonomica che ne riconosca in futuro alcune varietà (a prescindere qui dalla loro formalizazione tasonomica a rano di ssp. o di altro valore). Da qui la mia attenzione focalizzata verso ceppi puri. Il primo esempio che mi viene in mente è con le Testudo kleinmanni e le "cugine" werneri...prima "indistinte" e quindi più o meno "inconsapevolmente" ibridate, oggi "distinte" e quindi salvaguardate nei rispettivi patrimoni genetici (e fenotipici....).