Messaggioda Miriam » mer dic 28, 2005 11:58 am
Le uova vengono raccolte sulle spiagge di riproduzione.
Questo allevamento per me è un bene, anche se in parte gli animali vanno ad incrementare il mercato alimentare.
ecco cosa penso:
punto negativo 1: le uova sulle spiagge.
Vengono deposte su spiagge, spesso spiagge turistiche. Quindi le uova appena deposte corrono il rischio di essere schiacciate dai bagnanti o "ribaltate" nel loro nido... Oltretutto la pratica di mangiare uova di tartaruga è diffusa un po' ovunque. Quindi "di norma" vengono raccolte dai nidi per essere consumate come alimenti.
punto negativo 2: i piccoli appena nati.
Come sappiamo la percentuale di sopravvivenza dei piccoli è bassissima. Su 100 piccoli un 10% arriva al 5 anno di età (l'ho letto da qualche parte). Si inizia dalla schiusa, con piccoli che anzichè dirigersi verso il mare sbagliano dirigendosi verso l'interno, gabbiani, granchi, polpi, animali vari si nutrono di tartarughine appena nate... vedete qualsiasi documentario per rendervene conto... una strage. da un nido la metà raggiunge l'acqua. In acqua altri predatori non mancano: grossi pesci, dinuovo polpi ed altri predatori ancora...
Punto negativo 3: gli umani che si nutrono di tartarughe...
Tutti sappiamo che le tartaruge marine in varie parti del mondo vengono consumate sul mercato alimentare, nelle cayman e isole vicine sono "piatti" nazionali. Si catturano con reti esemplari di tutti i tipi, comprese femmine adulte ad alta potenzialità riproduttiva.
Positività dell'allevamento.
Le uova vengono raccolte ed incubate, quindi la percentuale di schiusa è molto più alta che in natura. Niente gabbiani famelici, granchi, polpi e murene che li attendono per predarli.
I piccoli vengono cresciuti e curati fino a circa 3/5 anni di età, superando l'età critica dei primi due anni, e successivamente liberati in mare.
Si troveranno a dover affrontare l'oceano non più come cuccioli ma come giovani, quindi con potenzialità di sopravvivenza molto più alte del normale!
Parte verrà portata sul mercato alimentare.
La sintesi è questa, spero sia semplice e chiara: da una schiusa di 50 uova in natura 35 piccoli arriveranno al mare sani e salvi (forse), di questi 15 arriverà al primo anno di vita, e forse 5 al 5° anno di vita.
Tramite questi allevamenti (che hanno una storia centenaria) su 50 piccoli di sicuro almeno 15 verranno rilasciati in natura, ma all'età di 5 anni. Quindi queste tartarughe allevate e rilasciate da giovani avranno altissime probabilità di sopravvivenza rispetto ai baby di una schiusa in natura.
Inoltre il prezzo delle carni di tarta per gli animali di allevamento sarà più accessibile e gli animali di cattura arriveranno solo nelle case dei privati pescatori (limitatamente quindi) e non su tutti i mercati.
In cinque anni, rispetto alle perdite che ci sarebbe state in natura, il numero dei giovani liberati in percentuale supererà di gran lunga quello dei giovani sopravvissuti da una schiusa naturale.
Siamo comunque tutti d'accordo che mangiare tartarughe non è nella nostra mentalità e quindi non potremo mai accettarlo...