Provo a spiegare in poche parole in cosa consiste la clonazione: per prima cosa si prende il nucleo di una cellula dell'animale che si vuol clonare (nel nucleo è contenuto tutto il DNA tranne ovviamente quello mitocondriale), poi si prende una cellula uovo della futura mamma; questa cellula contiene la metà del DNA necessario a dar vita a un individuo, perciò necessita normalmente dell'altra metà portata da uno spermatozoo del maschio. Bene, molto semplicemente di toglie il nucleo a questa cellula uovo e si inserisce quello che avevamo prelevato all'inizio. Si dà una scossa elettrica et voilà: si può impiantare la nostra cellula nell'utero della madre che porterà normalmente avanti la gravidanza. Ora, questa pratica sembra semplice, ma ha una serie immensa di complicazioni. In primo luogo solo una percentuale abbastanza variabile di cellule uovo sopravvive a questa manipolazione, che se ci pensate è comunque abbastanza violenta, dopodiché esistono una miriade di variabili a livello molecolare che impediscono che la pratica abbia successo. Si fa presto a dire "come la pecora Dolly", in realtà per la pecora Dolly furono inseminate non so quante pecore e non so quante volte per riuscire ad ottenerne una, e per tutte le specie che sono state clonate dopo i tentativi sono stati ancora maggiori, dato che molto spesso le minuscole variabili sono completamente sconosciute, per cui dubito fortemente che sia un'ipotesi verosimile, anche perché altrimenti ci sarebbero già riusciti da tempo, non trovate?
Magari nei rettili è più facile visto che si lavora con delle cellule uovo abbastanza maneggevoli (le uova!), ma personalmente non conosco i risultati con altre specie, e inoltre non so quante uova di C.nigra possano essere utilizzate così, a scopo sperimentale per far nascere, forse, un Giorgino o una Giorgina...
Morale della favola: trattasi di articolo fuffa