Linosa - incendiato il centro recupero
Inviato: lun mag 20, 2013 6:41 pm
Notizia tratta da: http://www.greenreport.it/_new/index.ph ... d=%2021963
Gli incendiari antiambientalisti questa volta hanno preso di mira il Centro di recupero tartarughe marine, un vero e proprio ospedale specializzato nella cura di questi rettili realizzato e gestito dal Centro turistico studentesco (Cts). Le fiamme hanno distrutto gran parte dell'attrezzatura acquistata con i contributi di molti donatori e al sostegno di enti pubblici. Il Cts dice che «Fortunatamente all'interno del Centro, al momento del danneggiamento, non c'erano né persone né esemplari di tartarughe marine in degenza».
Il centro incendiato sorge a poca distanza dalla piccola spiaggia della Pozzolana di Ponente a Linosa, uno degli ultimi siti di nidificazione per la tartaruga comune (Caretta caretta) in Italia. Realizzato nell'ambito del progetto "Azioni urgenti di conservazione di Caretta caretta nelle Isole Pelagie", finanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma Life Natura, è sostenuto anche grazie alla collaborazione con l'Assessorato Territorio e Ambiente della Provincia Regionale di Agrigento. Le attività di ricerca, recupero, conservazione, informazione e sensibilizzazione del pubblico e della popolazione locale, vengono svolte dallo staff del Centro, composto da un biologo responsabile, un veterinario e diversi operatori specializzati. In particolare il Centro è la base operativa per tutte le attività di recupero, cura, analisi e rilevamento dei dati sulle tartarughe marine e per la sperimentazione di sistemi per la riduzione delle catture accidentali negli attrezzi da pesca. Lo studio veterinario di Linosa è dotato di attrezzature specialistiche e vasche di stabulazione, per la cura e riabilitazione delle tartarughe ferite o malate, completo di sala operatoria, apparecchio a raggi X, camera oscura e microscopio. Le tartarughe che necessitano di interventi chirurgici vengono quindi operate direttamente presso il centro da una equipe di veterinari specializzati che seguiranno anche la degenza e riabilitazione dell'animale.
Mentre i carabinieri di Lampedusa stanno indagando per risalire a questi criminali che nella notte tra il 14 e il 15 maggio hanno distrutto un patrimonio di lavoro e conoscenze, di fronte a questo vandalismo insensato, Stefano Di Marco, vice presidente nazionale del Cts, non molla: «Ci rivolgiamo alla Regione Sicilia e al Ministero dell'Ambiente a cui chiediamo di venirci in soccorso per la ricostruzione dandoci un sostegno per rimettere subito in funzione il Centro. È un duro colpo per questa struttura ma soprattutto per le tartarughe che con l'avvicinarsi della stagione estiva rimangono spesso vittime di catture accidentali e di collisioni con le imbarcazioni da diporto. Non ci lasciamo certo intimidire da questi vigliacchi. Ricostruiremo il luogo che da tanti anni aiuta le tartarughe marine a riprendere il mare restituendolo anche agli abitanti di Linosa che hanno sempre collaborato con entusiasmo».
Anche la sindaca ambientalista di Lampedusa e Linosa, Giusy Nicolini, ha condannato senza mezzi termini questi vigliacchi ed ha sottolineato che «La risposta più efficace a questo atto vergognoso è quello di rimettere in funzione il centro nel più breve tempo possibile. Per questo motivo saremo al fianco di Cts e di Hydrosphera per ripristinare le attività di recupero nel più breve tempo possibile. È un duro colpo non solo per le tartarughe ma per l'immagine di Linosa e dei suoi abitanti che hanno costruito la propria identità sull'isola proprio sulla tartaruga che ogni anno richiama migliaia di visitatori a sostegno anche dell'economia locale».
Una dura condanna viene anche da Legambiente: «Un atto vigliacco - dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente dell'associazione ambientalista - che è andato a colpire un importante presidio di conservazione della natura qual è il centro di recupero per le tartarughe marine di Linosa, per altro proprio a ridosso della sua apertura per la stagione estiva. Agli amici del Cts va tutta la nostra solidarietà e ci attiveremo per il ripristino del centro, con il quale per molti anni abbiamo collaborato, affinché possa riprendere al più presto la sua attività a tutela della Caretta Caretta».
La presa di posizione politicamente più pesante viene probabilmente dal neo-presidente della Commissione ambiente della Camera, Ermete Realacci: «Condanna ferma dell'incendio doloso che la scorsa notte ha distrutto il centro di recupero per tartarughe marine di Linosa e solidarietà al Cts, gestore del centro , e alla comunità dell'Isola. Per fare piena luce sul vile attacco a questo importante presidio di conservazione della natura e della biodiversità e per accertare le responsabilità ho depositato un'interrogazione parlamentare ai ministri dell'Ambiente e dell'Interno. Ai ministri interrogati si chiede inoltre quali iniziative urgenti intendano assumere per tutelare l'incolumità delle Istituzioni locali, dei cittadini. E quali azioni intendano mettere in campo per salvaguardare il prezioso lavoro delle associazioni, che nelle isole Minori sperimentano nuovi modelli di sviluppo incentrati su sostenibilità ambientale e turismo di qualità».
Infatti, come spiegano al Cts, «Durante il periodo estivo il Centro di Linosa diventa anche la base operativa per il controllo e il monitoraggio della spiaggia dove solitamente avvengono le deposizioni. Ricercatori e volontari sono impegnati 24 ore su 24 nella sorveglianza della spiaggia per registrare nuove ovodeposizioni e per garantire la schiusa delle uova al momento opportuno. Vengono inoltre condotti studi, alcuni in collaborazione con università italiane, riguardanti il comportamento, l'ecologia, l'ematologia, l'ecotossicologia Tutti i dati sono registrati dai biologi e servono a conoscere meglio questi animali per garantire loro la sopravvivenza. Il Centro è visitabile dal pubblico ed è attrezzato con una area di accoglienza per le attività di sensibilizzazione ed informazione del pubblico. Queste svolte anche a livello locale da diversi operatori dello staff, i quali si avvalgono, oltre che del materiale divulgativo realizzato, anche di una mostra permanente, di pannelli didattici e di un'area multimediale interna al Centro accessibile gratuitamente».
Tutti quelli che hanno a cuore le tartarughe marine possono contribuire ad aiutare la ricostruzione attraverso una donazione presso Banca Prossima, IBAN IT5960335901600100000009530, con causale Ricostruzione centro recupero Linosa, oppure tramite l'adozione simbolica della tartaruga Martina.
Gli incendiari antiambientalisti questa volta hanno preso di mira il Centro di recupero tartarughe marine, un vero e proprio ospedale specializzato nella cura di questi rettili realizzato e gestito dal Centro turistico studentesco (Cts). Le fiamme hanno distrutto gran parte dell'attrezzatura acquistata con i contributi di molti donatori e al sostegno di enti pubblici. Il Cts dice che «Fortunatamente all'interno del Centro, al momento del danneggiamento, non c'erano né persone né esemplari di tartarughe marine in degenza».
Il centro incendiato sorge a poca distanza dalla piccola spiaggia della Pozzolana di Ponente a Linosa, uno degli ultimi siti di nidificazione per la tartaruga comune (Caretta caretta) in Italia. Realizzato nell'ambito del progetto "Azioni urgenti di conservazione di Caretta caretta nelle Isole Pelagie", finanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma Life Natura, è sostenuto anche grazie alla collaborazione con l'Assessorato Territorio e Ambiente della Provincia Regionale di Agrigento. Le attività di ricerca, recupero, conservazione, informazione e sensibilizzazione del pubblico e della popolazione locale, vengono svolte dallo staff del Centro, composto da un biologo responsabile, un veterinario e diversi operatori specializzati. In particolare il Centro è la base operativa per tutte le attività di recupero, cura, analisi e rilevamento dei dati sulle tartarughe marine e per la sperimentazione di sistemi per la riduzione delle catture accidentali negli attrezzi da pesca. Lo studio veterinario di Linosa è dotato di attrezzature specialistiche e vasche di stabulazione, per la cura e riabilitazione delle tartarughe ferite o malate, completo di sala operatoria, apparecchio a raggi X, camera oscura e microscopio. Le tartarughe che necessitano di interventi chirurgici vengono quindi operate direttamente presso il centro da una equipe di veterinari specializzati che seguiranno anche la degenza e riabilitazione dell'animale.
Mentre i carabinieri di Lampedusa stanno indagando per risalire a questi criminali che nella notte tra il 14 e il 15 maggio hanno distrutto un patrimonio di lavoro e conoscenze, di fronte a questo vandalismo insensato, Stefano Di Marco, vice presidente nazionale del Cts, non molla: «Ci rivolgiamo alla Regione Sicilia e al Ministero dell'Ambiente a cui chiediamo di venirci in soccorso per la ricostruzione dandoci un sostegno per rimettere subito in funzione il Centro. È un duro colpo per questa struttura ma soprattutto per le tartarughe che con l'avvicinarsi della stagione estiva rimangono spesso vittime di catture accidentali e di collisioni con le imbarcazioni da diporto. Non ci lasciamo certo intimidire da questi vigliacchi. Ricostruiremo il luogo che da tanti anni aiuta le tartarughe marine a riprendere il mare restituendolo anche agli abitanti di Linosa che hanno sempre collaborato con entusiasmo».
Anche la sindaca ambientalista di Lampedusa e Linosa, Giusy Nicolini, ha condannato senza mezzi termini questi vigliacchi ed ha sottolineato che «La risposta più efficace a questo atto vergognoso è quello di rimettere in funzione il centro nel più breve tempo possibile. Per questo motivo saremo al fianco di Cts e di Hydrosphera per ripristinare le attività di recupero nel più breve tempo possibile. È un duro colpo non solo per le tartarughe ma per l'immagine di Linosa e dei suoi abitanti che hanno costruito la propria identità sull'isola proprio sulla tartaruga che ogni anno richiama migliaia di visitatori a sostegno anche dell'economia locale».
Una dura condanna viene anche da Legambiente: «Un atto vigliacco - dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente dell'associazione ambientalista - che è andato a colpire un importante presidio di conservazione della natura qual è il centro di recupero per le tartarughe marine di Linosa, per altro proprio a ridosso della sua apertura per la stagione estiva. Agli amici del Cts va tutta la nostra solidarietà e ci attiveremo per il ripristino del centro, con il quale per molti anni abbiamo collaborato, affinché possa riprendere al più presto la sua attività a tutela della Caretta Caretta».
La presa di posizione politicamente più pesante viene probabilmente dal neo-presidente della Commissione ambiente della Camera, Ermete Realacci: «Condanna ferma dell'incendio doloso che la scorsa notte ha distrutto il centro di recupero per tartarughe marine di Linosa e solidarietà al Cts, gestore del centro , e alla comunità dell'Isola. Per fare piena luce sul vile attacco a questo importante presidio di conservazione della natura e della biodiversità e per accertare le responsabilità ho depositato un'interrogazione parlamentare ai ministri dell'Ambiente e dell'Interno. Ai ministri interrogati si chiede inoltre quali iniziative urgenti intendano assumere per tutelare l'incolumità delle Istituzioni locali, dei cittadini. E quali azioni intendano mettere in campo per salvaguardare il prezioso lavoro delle associazioni, che nelle isole Minori sperimentano nuovi modelli di sviluppo incentrati su sostenibilità ambientale e turismo di qualità».
Infatti, come spiegano al Cts, «Durante il periodo estivo il Centro di Linosa diventa anche la base operativa per il controllo e il monitoraggio della spiaggia dove solitamente avvengono le deposizioni. Ricercatori e volontari sono impegnati 24 ore su 24 nella sorveglianza della spiaggia per registrare nuove ovodeposizioni e per garantire la schiusa delle uova al momento opportuno. Vengono inoltre condotti studi, alcuni in collaborazione con università italiane, riguardanti il comportamento, l'ecologia, l'ematologia, l'ecotossicologia Tutti i dati sono registrati dai biologi e servono a conoscere meglio questi animali per garantire loro la sopravvivenza. Il Centro è visitabile dal pubblico ed è attrezzato con una area di accoglienza per le attività di sensibilizzazione ed informazione del pubblico. Queste svolte anche a livello locale da diversi operatori dello staff, i quali si avvalgono, oltre che del materiale divulgativo realizzato, anche di una mostra permanente, di pannelli didattici e di un'area multimediale interna al Centro accessibile gratuitamente».
Tutti quelli che hanno a cuore le tartarughe marine possono contribuire ad aiutare la ricostruzione attraverso una donazione presso Banca Prossima, IBAN IT5960335901600100000009530, con causale Ricostruzione centro recupero Linosa, oppure tramite l'adozione simbolica della tartaruga Martina.