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Messaggio inserito da Nark
Avete perfettamente ragione però le credenze dei vari popoli vanno in un certo senso rispettate. All'anno quanti esemplari vengono uccisi per questi motivi (secondo me siamo intorno alla decina), la reale minaccia per queste tarta sono le reti dei pescatori e l'inquinamento dei mari.
Come chi critica i tunisini o gli egiziani che vendono ai souk gli esemplari di graeca, kleinmanni e altri animali; come si fa a dirgli di non farlo, non altro mezzo di sostentamento, si arrangiano a guadagnare con quello che hanno. Se mai siamo noi stupidi ad andare a comprare questi animali e a portarli illegalmente nei nostri paesi.
Non oso criticare chi fa cose per me sbagliate per fame o per bisogno, non ne ho il diritto, ma certe usanze, " finte" a solo scopo turistico, quelle, si, mi sento in dovere di criticarle.
Si può riuscire a svuotare le tasche ai turisti in altro modo, con stoffe, tappeti, spezie...oggettini e manufatti, persino scarpe e sandali fatti con i copertoni dei camion, come fanno i Masai in Kenia.