Nuove proposte del TCI

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Agostino
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Messaggioda Agostino » ven nov 07, 2008 1:38 pm

Per professionali intendo chi in futuro vorrà farne un'attività, perchè per il momento non ne conosco che ne fanno, se non quel tipo di Torino che ci aveva provato(è da tempo che non si sente o non si vede alle fiere).
Per ora mi risultano tutti amatoriali.
Non vedo giusto mettere un numero limite, per quale motivo se uno ha molto spazio a disposizione gli debbano limitare questa possibilità, se ne riproduce molte è un bene, se poi ci gadagno molto è un problema sua e del fisco.

Altra cosa invece è il fatto che ci devono essere dei giusti spazi, ma questo lo deciderà chi verrà a visionare l'allevamento, sperando che sia competente(anche se su questo ho un pò di dubbi). Ma questo è un punto di partenza, che poi porterà a successive discussioni.

Fare delle misure per i recinti è alquanto facile e non credo sia il momento di inserirle nelle nostre proposte.

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Agostino
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Messaggioda Agostino » ven nov 07, 2008 1:43 pm

Ho modificato il punto 2 , togliendo la frase "dagli agenti del CFS" in quanto poi non importa se vogliono inviare un ispettore della Commissione Scientifica come stanno facendo adesso o viene il CFS, l'importante che sia eseguito in tempi brevi.
Mi era venuto di scrivere CFS perchè mi sembrava logico, visto che sono loro poi a conoscere meglio gli allevatori e sono della zona.

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Carmen
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Messaggioda Carmen » ven nov 07, 2008 5:10 pm

Io condivido in pieno la proposta.
Sulla questione microchip non sarei del tutto d'accordo, trovo che sia più sicuro( oltrechè meno invasivo e meno costoso ) il metodo della foto che quello del microchip...difficile far passare una tarta per un altra fotografata...coi microchip si può fare di tutto purtroppo, anche le cose più macabre xx(.
Però se questo fosse il prezzo da pagare per ottenere norme nuove più ragionevoli, ben venga anche il microchip.

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Agostino
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Messaggioda Agostino » ven nov 07, 2008 8:46 pm

Il micro-chip purtroppo è un metodo che stanno per adottare ormai tutti i paesi Europeei ed oltre, quindi credo sia controproducente ostinarsi a chiedere solo le foto. Come dicevi tu se questo è il prezzo da pagare!

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Messaggioda adriana1 » ven nov 07, 2008 9:11 pm

Citazione:
Messaggio inserito da Carmen

Io condivido in pieno la proposta.
Sulla questione microchip non sarei del tutto d'accordo, trovo che sia più sicuro( oltrechè meno invasivo e meno costoso ) il metodo della foto che quello del microchip...difficile far passare una tarta per un altra fotografata...coi microchip si può fare di tutto purtroppo, anche le cose più macabre xx(.
Però se questo fosse il prezzo da pagare per ottenere norme nuove più ragionevoli, ben venga anche il microchip.




oltre al microchip ogni tartaruga ha a corredo la sua scheda fotografica,( per la denuncia di nascita basta la dichiarazione dei nm del microchip, per la richiesta dei Cites occorrono anche 4 foto. due del carapace e due del piastrone come è stato fatto per le nascite) inoltre chi ha molte tartarughe non può allegare le foto di tutte , è più semplice dare il nm di microchop

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ROBERTO73
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Messaggioda ROBERTO73 » sab nov 08, 2008 4:14 pm

grazie veramente per tutto quello che fate .La proposta di Agostino (TCI)molto interessante,speriamo che vada a buon fine.;)

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Agostino
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Messaggioda Agostino » lun nov 10, 2008 1:26 pm

Ho aggiunto il punto 10, che riguarda la procedura per partecipare alle manifestazioni, senza alcun scopo di lucro.
Quando gli esemplari sono identificati con una foto mi sembra sufficiente e se la procedura non è veloce nessuno potrebbe partecipare ad eventi o manifestazioni.

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Messaggioda nico62 » lun nov 10, 2008 2:44 pm

Quando ci sarà questo fatidico incontro per discutere
le Nostre benedette e valide " ragioni"?
Speriamo che non facciano tante storie e capiscano una volta per tutte
da che parte si trova il " nemico " .
Una domanda che mi faccio spesso: " ma chi ha ideato queste nuove norme, ha mai allevato una tarta? "

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Agostino
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Messaggioda Agostino » lun nov 10, 2008 4:33 pm

Attendiamo la convocazione dal Ministro Luca Zaia e domani inviamo la richiesta di incontro con la ministra Stefania Prestigiacomo.

Purtroppo il problema deriva anche dal fatto che all'interno della Commissione Scientifica non vi sono le associazioni di categoria e spesso le decisioni sono prese da persone non qualificate.

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Messaggioda Luca-VE » mer nov 12, 2008 6:32 pm

Citazione:
Messaggio inserito da nico62


Una domanda che mi faccio spesso: " ma chi ha ideato queste nuove norme, ha mai allevato una tarta? "



Quasi certamente no, e come detto da Agostino il problema e' che nella Commissione non vi e'mai nessuno competente e "coinvolto"
Quindi vengono fatti leggi e regolamenti sui "sentito dire" o sui pareri di persone che non sanno nemmeno di cosa si parla.
Per dare l'idea dello "spessore" di queste commissioni, basta pensare come esempio al "decreto sui pericolosi".
Oltre ad animali in cui il divieto e' sacrosanto, si e' deciso di vietare tutta la famiglia dei Varani,comprese le specie grandi come una lucertola nostrana e quelle vegetariane (che sono detenibili in tutta Europa tranne in Italia...:o))
Figurarsi a capire la differenza di salvaguardia tra una Testudo e un esotica...:( o ad avere una legge almeno simile agli altri paesi europei...

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Faber78
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Messaggioda Faber78 » mer nov 12, 2008 7:14 pm

Citazione:

Per dare l'idea dello "spessore" di queste commissioni, basta pensare come esempio al "decreto sui pericolosi".
Oltre ad animali in cui il divieto e' sacrosanto,


anche questo secondo me resta davvero discutibile.. è che viviamo in un paese di legislatori erranti che quando pensano che qualcosa potrebbe causare problemi.. anzichè approfondire e stabilire delle linee guida, preferiscono "PROIBIRE". Che è più facile e meglio si adatta alla loro pigrizia. Diciamo anche che siamo fortunati che le testudo non le abbiano semplicemente "vietate", come hanno fatto alcuni stati USA con i lampropeltis, dove i lampropeltis costituiscono anche fauna locale...

guccio60
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Messaggioda guccio60 » mer nov 12, 2008 9:03 pm

non riesco a spiegarmi come mai in questo forum,ci sono molte persone filo cites,non si sbilanciano mai con qualche critica ,anzi pensano che agostino stia lavorando per nulla,mentre questo e'il momento che bisogna stare tutti uniti:(!

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Messaggioda Luca-VE » mer nov 12, 2008 10:33 pm

Chiariamo, ci sono delle cose che sono sacrosante, come la protezione della Fauna e determinate restrizioni.
Quello che non va giu' sono altre cose, ma sono abbastanza rassegnato su questo punto.

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Messaggioda guccio60 » gio nov 13, 2008 9:48 am

l'immobolismo e la rassegnazione sono le cose che la nuova normativa a prodotto verso tanti di noi.se le leggi sono queste non e' detto che siano immodificabili,bisogna proporre qualche correzione (vedi prop. di ago),certo finche' non vengono cambiate o limate in qualche punto , purtroppo bisogna seguirle.io sto' aspettando l'evoluzione delle proposte del tci, per poi prendere seneramente le mie decisioni(proseguire con l'allevamento o mettermi le pantofole e vedere la tv.)

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Agostino
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Messaggioda Agostino » gio nov 13, 2008 2:16 pm

Alla luce di un nuovo chiarimento che arriverà a breve, sulla nuova procedura per lo spostamento definitivo(ex cessione gratuita), aggiorno le proposte del TCI:

Premesso che, sia per incentivare gli allevatori a rimanere nella legalità, che per togliere linfa al mercato nero e bracconaggio, si deve disporre di un gran numero di esemplari regolarmente nati in cattività, le seguenti proposte sono atte ad ottenere il massimo della semplificazione nel rilascio dei certificati CITES di fonte D .
1- Chiunque intenda richiedere certificati CITES , deve inserire il micro-chip in tutti gli esemplari in età riproduttiva dell’allevamento e compilare la scheda identificativa(con foto).

2- Una volta microcippato tutto il gruppo riproduttore e identificato , l’allevatore, sia che sia amatoriale o professionale, qualsiasi numero di esemplari abbia, può richiedere il riconoscimento dell’allevamento che può essere verificato entro 30 giorni dalla domanda .

3- Una volta riconosciuto l’allevamento, la procedura per il rilascio dei certificati CITES deve essere veloce e semplice(come in Germania che è circa di una settimana) ed emessi direttamente dagli uffici CITES .

4- Con il microchip inserito, anche dagli esemplari denunciati nelle sanatorie del 92-95 deve essere possibile richiedere certificati di fonte D .

5- I moduli di richiesta certificati CITES non devono richiedere il riconoscimento del padre e madre ma semplicemente che sono nate dal gruppo riproduttore, con in allegato una copia dell’elenco del gruppo riproduttore diviso per maschi e femmine e relativi numeri dei microchip.
6- Siccome le foto nei primi anni , sono assolutamente inutili al riconoscimento , specialmente sulle specie Mediterranee (Testudo hermanni, Testudo marginata e Testudo graeca), quindi per non creare una burocrazia dannosa, le foto devono essere inserite nel rinnovo del certificato, che avverrà al 5° anno di età.

7- Tutti gli esemplari nati negli anni precedenti dal gruppo riproduttore e regolarmente denunciati, possono richiedere il certificato CITES fonte D .

8- Il microchip può essere inserito solo a dimensione non inferiore ai 12 cm di carapace.




9- Una volta che il rilascio dei certificati di fonte D è semplificato, si deve semplificare anche lo spostamento definitivo(ex cessione gratuita), senza spese , altrimenti non è una cessione gratuita. In questo caso riteniamo sia sufficiente la compilazione di un modulo comprendente i dati di tracciabilità dell’esemplare, compilato in tre copie di cui una va inviata all’uff. CITES, una trattenuta dal cessionario e una consegnata al ricevente. Solo se l’esemplare è di età superiore ai 5 anni, allora si dovrà allegare anche due foto(carapace e piastrone) per ciascuna copia.

10- Simile procedura per chi partecipa, senza scopo di lucro ad esposizioni o manifestazioni, solo per esporre gli esemplari. Per snellire e velocizzare la procedura si dovrebbe compilare una scheda in cui si indica la tracciabilità degli esemplari che verranno esposti, con in allegato una foto di ciascun esemplare.


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