Aspetti etici della detenzione

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Luca-VE
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Messaggioda Luca-VE » ven dic 08, 2006 10:40 am

Credo che il problema principale sia, di fatto, il mancato riconoscimento della differenza tra esemplari "selvatici" e liberi, e quelli "domestici" detenuti in cattivita'.
Finche si continua a considerare in via di estinzione (e questo e' vero per gli esemplari selvatici) specie come le testudo di cui nascono in cattivita decine di migliaia di esemplari ogni anno non si combinera' mai nulla.
L'unica soluzione e' inasprire al massimo le sanzioni per gli esemplari irregolari, e' allo stesso tempo incentivare i movimenti di quelli "domestici".
Con le leggi attuali non si va da nessuna parte.

Mika
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Messaggioda Mika » ven dic 08, 2006 11:33 am

Ma infatti le testudo in cattività sono tra gli animali più comuni. Allo stato selvatico tra i più rari.
Allora salvare tarta è più che altro un piacere edonistico pittosto che mirato alla vera crescita in natura.

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Ale
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Messaggioda Ale » ven dic 08, 2006 12:09 pm

Eppure c'è così tanta "materia prima", cioè abbiamo così tante tartarughe nate e cresciute in cattività che la loro compravendita potrebbe essere enormemente + conveniente rispetto a quelle catturate (perchè, alla fine, sappiamo tutti che la soluzione al problema dei prelievi in natura è questa...se aspettiamo che le coscienze di tutti gli italini aiutino le tartarughe,non acquistando animali catturati, queste poverette stanno iguaiate).
Il rovescio della medaglia sarebbe che questi animali diventerebbero alla portata di tutti e farebbero la fine delle tartarughune acquatiche che muoiono nella stragande maggioranza dei casi. Però tra i due mali...

Davide
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Messaggioda Davide » ven dic 08, 2006 2:53 pm

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Poi nel descrivere ciò che ho pensato in maniera, lo ammetto, un pò futuristica, non pensavo di dare fastidio a qualcuno, e chiedo venia.....
Spero di aver reso l'idea e scusatemi ancora




Non capisco da cosa tu abbia dedotto che stai dando fastidio a qualcuno!
Il fatto di discutere, anche animatamente, ma sempre rimanendo nei confini dell'educazione non significa voler sopprimere l'interlocutore perché scomodo!!!!:):)}:)}:)
Alla fine amici come prima, più di prima! :D:D

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Luca-VE
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Messaggioda Luca-VE » ven dic 08, 2006 3:05 pm

Citazione:
Messaggio inserito da Mika

Ma infatti le testudo in cattività sono tra gli animali più comuni. Allo stato selvatico tra i più rari.
Allora salvare tarta è più che altro un piacere edonistico pittosto che mirato alla vera crescita in natura.



Il problema e' che per svariati motivi e' quasi impossibili legare l'allevamento in cattivita' con la salvaguardia degli esemplari in natura...
Proteggere animali in natura significa per prima cosa preservare gli habitat, e questo viene fatto raramente.
Si dice che la tartaruga e' protetta e non va cacciata, catturata, mercanteggiata, pero' poi si costruiscono 5 condomini nella macchia costiera dove vive...
L'unico giovamento che si puo' dare e' coprire la richiesta di mercato con nascite in cattivita', rendendo di fatto inutili e rischiose le catture illegali.

Mika
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Messaggioda Mika » ven dic 08, 2006 3:55 pm

No problem Davide, per me è piacevole discutere anche animatamente.
L'hai detto tu: pur nel rispetto reciproco.
Per quanto riguarda le tarta di cattura posso dire con molta tristezza che quand'ero piccolo, in un mercatino trovai un tipo che vendeva hermanni (ovviamente di cattura) a 30,000 lire.
Me lo ricordo ancora: in una gabbia tipo per conigli c'erano cinque o sei esemplari (ed era novembre).
Io all'epoca non sapevo nulla di leggi e non credo che all'epoca c'erano leggi severe.
Insomma ne comprai una che non si è mai adattata: era sempre alla ricerca di un punto dove fuggire e se ci si avvicinava si chiudeva dentro il guscio e non accettava cibo dalle mani.
Poi è riuscita a fuggire...
Invece le mie hermanni attuali sono nate in cattività e sono cresciute con me: mangiano dalle mie mani mi mordono i piedi, escono dalle tane quando entro nel recinto per dargli da mangiare, cercano in ogni caso di fuggire ma sono meno ansiose.
Questo per dire che le tarta di cattura non si adattano come quelle nate presso di noi.
In più potrebbero portare malattie (soprattutto le esotiche), e come costi non credo siano molto più convenienti.
Quel poco che si spende inoltre, si può riguadagnare con i futuri nati con tanto di8 documenti.

Mika
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Messaggioda Mika » ven dic 15, 2006 6:39 pm

Riprendendo un po' la discussione, ho fatto un po' di ricerche per vedere quante cose potevano essere fattibili e quante no di quelle enucleate sopra.
Il DNA e le analisi di questo tipo non sono fantascienza.
Porto l'esempio dell'uccello più raro del mondo: un pappagallo.
La specie in esame è l'ara di Spix (Cyanopsitta spixii) (Spix, tra le altre cose, lo stesso scienziato che ha scoperto la Carbonaria in uno dei suoi viaggi in America del Sud).
In poche parole questo pappagallo si riteneva estinto fino ad una quarantina di anni fa, ma negli anni novanta è stato scoperto un solo maschio in natura.
In cattività invece restavano poco più di venti esemplari fino a quella miracolosa scoperta...
Da allora anche il Governo Brasiliano si è inserito con prepotenza in questa discussione, per riportare in Brasile tutti gli esemplari in giro per il mondo nelle varie ricche collezioni ma senza risultato.
Addirittura c'è un'amnestia per tutti i detentori di questa specie.
Risultato: gli esemplari in cattività erano per la maggior parte di cattura ed è stato possibile fare una mappa genetica grazie ad analisi accurate per evitare la riproduzione di pappagalli geneticamente vicini.
Per onor di cronaca, il mschio solitario è sparito qualche anno fa, estinguendo cosi' la specie in libertà.
In cattività invece le cose vanno benino perchè i pappagalli sono diventati da venti a settanta circa.
L'esame del DNA è servito inoltre, alla scoperta di un ulteriore esemplare nascosto da almeno vent'anni nella casa di un ricco americano, nella definizione di una nuova linea genetica, utilissima per la riproduzione con altri esemplari tra loro riprodotti in cattività.
Ora, la storia traccia un linea estrema, dove i soldi è chiaro che servono, ma dove la gravità dela faccenda richiedeva e richiede uno sforzo simile.
E' solo per provare che quetsi esami non sono proprio da fantascienza, ma che hanno un uso limitato...
Magari tra qualche tempo ciò non sarà così ristretto ad usi estremi e gravi, ma potrà servire per poter dare un quadro più preciso di intere popolazioni animali (tra le quali la tartaruga) in natura e non solo...
Ovviamente chi volesse conferme scritte di questa storia, basta che digiti su Google Ara di Spix e troverà tutte le info possibili.


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